Quali sono i principali vincoli da considerare?

Quali sono i più importanti vincoli territoriali ed ambientali da considerare nella realizzazione di un parco fotovoltaico?

Si tratta di un argomento complesso a causa della stratificazione di diverse normative (nazionale, regionale, provinciale, comunale) e di una notevole differenza in termini di vincoli anche tra territori adiacenti (ad esempio la provincia di Barletta / Andria / Trani ha una posizione e delle norme sul fotovoltaico totalmente differente da quella di Foggia).

Sul vostro terreno potrebbero esistere vincoli di vario tipo, del quale potreste non essere a conoscenza.

In generale i principali vincoli da verificare nella fase di screening preliminare sono:

Esistenza di aree ufficiali protette. Si tratta dei parchi naturali e delle riserve nazionali e regionali e sono definite dal Ministero dell’Ambiente con un elenco ufficiale (EUAP)

Rete Natura 2000. Si tratta di un insieme di aree di interesse comunitario istituite da una direttiva chiamata “Habitat” (92/43/CEE). Include i siti di importanza comunitaria (noti come “SIC”), le zone di protezione speciale (a volte chiamate “ZPS”) e le 172 “Important Bird Areas” (IBA, aree importanti per gli uccelli).

Abbiamo poi le zone umide di importanza internazionale, note anche come “aree Ramsar”, dal nome della città iraniana sul Mar Caspio che è stata sede della convenzione che le ha stabilite. Al momento in Italia sono 52, per oltre 60.000 Ha.

Successivamente bisogna verificare se il terreno è stato definito “a rischio idrogeologico” verificando il Piano di assetto idrogeologico (PAI) regionale e il relativo rischio frane. Rilevante controllare anche la pericolosità sismica dell’area.

Se il terreno è vicino ad un aeroporto ci potrebbero essere vincoli aeroportuali, come definiti dal decreto legislativo 96/2005 con il Codice della Navigazione (articolo 707).

Vari altri vincoli vengono introdotti dal Il piano paesaggistico regionale (chiamato anche quadro territoriale regionale paesaggistico, QTRP, piano paesaggistico o piano paesistico).

Questo piano viene redatto da ogni regione assieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Include beni culturali (aree archeologiche e monumentali, ma per alcune regioni anche cose come “tratturi”) e beni paesaggistici di notevole interesse pubblico.

La lista di vincoli che potrebbero esistere sul vostro terreno non è ancora terminata: alcune coltivazioni si considerano “culture di pregio”, o “di interesse strategico per il contrasto al consumo di suolo agricolo”.

Con questo ennesimo strumento normativo vaste aree vengono definite come di interesse strategico rendendo molto difficile o impossibile l’installazione di un parco fotovoltaico.