Si possono installare i pannelli su terreni in pendenza?

E’ possibile utilizzare un terreno in pendenza per la realizzazione di un impianto fotovoltaico?

Dipende.

Il problema della pendenza normalmente viene risolto aumentando le lunghezze dei pali su cui sono appoggiati i pannelli in punti differenti del terreno. La logica è quella di cercare di seguire il più possibile i dislivelli esistenti.

Il numero dei pali varia in funzione della lunghezza della fila di pannelli, ma come ordine di grandezza serve un palo ogni 3 o 4 metri.

Quindi ogni progetto utilizzerà centinaia o migliaia di pali, con un possibile effetto economico se servono pali di varie dimensioni superiori a quella standard.

Con pendenze al di sotto del 6% la struttura dovrebbe riuscire a controbilanciare le differenze di altezza, aumentando le lunghezze dei pali da valori attorno ai 30-40 cm sino a 1,5 m. 

Questa soluzione non solo aumenta i costi del progetto e la sua complessità (è infatti necessario uno studio preliminare delle pendenze definendo l’altezza necessaria per ogni palo) me puó anche avere degli effetti sulla vita utile delle strutture.

Inoltre, otre un certo limite di pendenza, si mette a rischio la funzionalità della trasmissione del motore dei “tracker”.

I pannelli installati nei progetti di ultima generazione sono installati assieme a dei motorini chiamati “tracker” o “inseguitori” che li fanno ruotare inseguendo il sole, in modo da avere sempre la posizione ottimale e la massima insolazione possibile.

Questi tracker possono essere monoassiali (più diffusi) o biassiali.

Per i tracker monoassiali la rotazione avviene da -55 gradi a +55 gradi circa lungo l’asse di rotazione nord sud.

Lavorare con dislivelli molto alti provoca disallineamento, sforzi eccessivi e può bloccare gli attuatori e danneggiare gli organi di trasmissione meccanica.

Si tratta di un problema ben noto agli addetti ai lavori, che nella pratica limita la pendenza massima accettabile per i terreni un valore attorno al 6%.